Con le premiazioni di oggi si sono chiusi in Francia, a Jullianges, i FEI Endurance World Championship for Young Horse 2025, la massima competizione mondiale per i cavalli nati nel 2017.
L’Italia, va detto subito, non ha bissato la medaglia che era già stata sua solo l’anno scorso e tuttavia è stata protagonista di una buonissima performance che l’ha portata – nella competizione a squadre – al quarto posto.
Il risultato del Team Italia è stato trainato dall’ottima prova di Caterina Torre, artefice di una grande prestazione che l’ha vista al nono posto individuale in sella a Vida Al Alfabia, alla media di 19,3 km/h. Anche Carmine Calvanese, 24mo su Serena (16,8 km/h) ha fatto la sua parte, così come la giovanissima Gloria Tinaburri con Nukaib Bosana, 29ma con 15,9 km/h di media.
Sui nove binomi azzurri in gara, solo quattro sono riusciti a finire i 120 chilometri previsti. Un dato per altro in linea con il trend generale di questo percorso così complesso che ha visto al via 82 binomi di cui solo 31 con risultato utile.
Oltre alle tre protagoniste del Team azzurro/rosa, il quarto risultato di pregio è stato quello di Yari Perrotti con Bandito Nek in gara a titolo individuale che ha concluso il campionato del mondo in 14esima posizione (km/h).

‘Irregular gait’ al quarto cancello per Besalis Agylla con Costanza Laliscia e Bidunele di Barbagia con Luca Bucarelli. Stessa sorte ma al cancello numero 3 per Carolina Tavassoli e al cancello 2 per Bacchis e Domenico Terzini.
Secondo il cittì Carlo Di Battista e il team vet Nicola Pilati… «È stata una giornata davvero difficile, sia climaticamente parlando con freddo e caldo a contendersi il primato e un po’ di sfortuna con la quale nell’endurance comunque bisogna confrontarsi quotidianamente. I numeri poi parlano chiaro perché solamente 31 binomi sono riusciti a mettere la firma sul complicato mondiale. La prematura uscita di scena di Carolina Tavassoli che per ben due volte ha perso un ferro, e quella al limite di Luca Bucarelli, ci hanno consigliato di riflettere e rimodulare la tattica di gara. Dovevamo recuperare una quindicina di minuti alla Francia ma era troppo tardi. È andata così e siamo soddisfatti del risultato che ci colloca tra i best 4 del mondo tra i cavalli giovani e questa volta anche davanti la forte Spagna. Anche l’atmosfera e il feeling tra amazzoni e cavalieri è stato appagante rendendo tutte le operazioni di gara snelle e piacevoli. Doveroso il plauso a chi correva a titolo individuale come il bravissimo Yari Perrotti che con Bandito Nek è stato capace di tenere testa sin dall’inizio ai migliori chiudendo poi in 14ma posizione finale. Non dimentichiamo di certo tutti gli altri binomi che hanno portato i loro cavalli di otto anni fino in Francia per confrontarsi con i più forti coetanei e che purtroppo, a vario titolo, non sono riusciti nell’intento».
I podi 2025
Nella competizione a squadre, il FEI Endurance World Championship for Young Horse 2025 ha salutato la vittoria degli Emirati Arabi Uniti, seguiti dall’argento del Bahrain. Bronzo e terza piazza sul podio per i francesi padroni di casa.
Ancora tutta per i rappresentanti dell’endurance dell’altra parte del Mediterraneo la classifica individuale dove gli UAE hanno piazzato due binomi al primo e secondo posto. Si tratta rispettivamente di Saif Alamzrouei con Bullio Quasillo (21.6 km/h) e del quindicenne Essa Rashed Almazrouei con Al Fatina che hanno relegato Sultan Abdulaziz Mayoof Alromaihi con Haqtar du Carrelie del Bahrain in terza posizione.
Infine, un personalissimo e privatissimo podio – ovviamente non ufficiale ma molto sentito – per l’amazzone Gloria Tinaburri, classe 2008, tesserata in Emilia Romagna. A lei il merito di aver dimostrato, a soli 17 anni, il vero significato del fairplay sportivo. A pochi chilometri dall’arrivo, in chiusura di una gara molto impegnativa, Gloria non ha esitato a fermarsi per soccorrere una collega britannica vittima di una caduta chiamando prontamente i soccorsi. Già così vale una medaglia…